The dome
The dome è un romanzo di Stephen King pubblicato nel 2009 da Sperling & Kupfer e tradotto da Tullio Dobner.
Dale Barbara, per gli amici “Barbie” ex-militare, sta camminando su una strada periferica del comune di Chester’s Mill, nel Maine. Se ne sta andando come se fosse stato esiliato, perché ha avuto una rissa con Junior Rennie, il figlio del consigliere più ricco e potente del paese. Ma non riuscirà mai a lasciare Chester’s Mill, perché una sorta di cupola invisibile cala sui confini municipali isolandola totalmente dal resto del mondo. In pochi giorni una cittadina di provincia, piena di persone cosiddette “perbene” si farà prendere dal panico lottando tra anarchia e dittatura.
Il romanzo fu cominciato nel 1976, ma King abbandonò il progetto perché giudicato troppo ambizioso per le sue capacità. Viene ripreso soltanto del 2007 per poi essere portato a compimento.
Da questo romanzo, un malloppo di 1045 pagine, è stata anche tratta una serie televisiva di cui sta per uscire la seconda stagione, prodotta da Steven Spielberg; io l’ho mollata dopo la prima puntata perché era orribile quanto tutte le trasposizioni cinematografiche che vengono da Stephen King e con il libro non c’entrava veramente nulla.
Divertente il fatto che il protagonista viene soprannominato “Barbie”, mentre l’antagonista “Big Jim”, come i prodotti più famosi della Mattel.
Il romanzo è distopico, e affronta dei temi interessanti: è ambientato ai giorni nostri in una minuscola cittadina della provincia americana, un posto dove i vicini si aiutano e si conoscono tutti, dove non ci sono problemi, dove gli abitanti problematici sono ben noti ed hanno un nome e una faccia. Dove non ci sono segreti, pare. E invece la cupola arriva a svelarli, a fare pressione, fino a che la cittadina esplode nel caos. In meno di una settimana anarchia e dittatura lotteranno per il predominio sugli abitanti di Chester’s Mill.
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